Martellate a moglie
e figlia «Volevo
dar fuoco alla casa»

di Giancarlo Chiari
La Scientifica dell’Arma alle prese con i rilievi FOTO LIVE
La Scientifica dell’Arma alle prese con i rilievi FOTO LIVE
La Scientifica dell’Arma alle prese con i rilievi FOTO LIVE
La Scientifica dell’Arma alle prese con i rilievi FOTO LIVE

Che cosa abbia scatenato alle 3 di ieri notte la furia del 59enne Giuseppe Vitali che, nell’abitazione di famiglia di via Fratelli Rosselli, ha colpito a martellate la 51enne moglie Denise Manenti e la figlia Giulia di 21 mentre dormivano, potranno forse spiegarlo gli psichiatri e i periti che si occuperanno della vicenda. Per il momento Giuseppe Vitali, imprenditore agricolo con piccoli problemi economici, non è stato in grado di fare luce sui motivi del gesto. L’uomo è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio plurimo.

 

«SÌ, SONO STATO IO - si è limitato a dire ai carabinieri che lo ammanettavano e poi ha aggiunto -. Volevo anche dare fuoco alla casa. Ecco perché in garage ci sono quelle taniche di benzina». Dalla follia del padre si è salvato Nicola, il figlio maschio della coppia, che abita al piano terra della villetta teatro della sanguinosa aggressione e dove abitano quattro famiglie (tutte parenti tra loro) anche con bambini. La madre e la sorella sono invece state portate prima al pronto soccorso dell’ospedale di Chiari e poi al Civile di Brescia dove sono ricoverate. Le loro condizioni sono monitorate con attenzione, ma non sono in pericolo di vita. Hanno diversi segni dell’aggressione sul corpo, ma sono comunque riuscite già a fornire una loro prima testimonianza della notte da incubo che hanno vissuto.

 

SECONDO la prima ricostruzione fatta dai carabinieri della compagnia di Chiari, sul posto è arrivata anche la Scientifica dell’Arma, Vitali avrebbe aggredito prima la moglie e quindi la figlia intervenuta per difendere la madre. La ragazza una volta sfuggita alla follia del padre è corsa in strada tutta coperta di sangue e ha cercato aiuto. A quel punto è intervenuto anche il fratello di 26 anni spaventato dalle urla che arrivavano dalla casa dei genitori. Le urla disperate e il trambusto che arrivavano dall’abitazione teatro del raptus di follia hanno fatto arrivare sul posto le auto dei carabinieri e le ambulanze. Vitali si è arreso subito: ha consegnato ai militari il martello utilizzato contro moglie e figlia e si è fatto ammanettare lasciandosi portare via.

 

TRA MARITO E MOGLIE, così riferisce chi conosce da tempo la coppia, non ci sarebbero mai state frizioni, né ci sarebbero problemi di salute all’origine dell’aggressione. A scatenare la follia e ad armare la mano del 59enne potrebbero essere stati, forse, alcuni problemi di natura economica sorti nell’ultimo periodo. Gli inquirenti avrebbero infatti «scoperto» alcuni debiti contratti dal capo famiglia. A dare qualche elemento in più potrebbe essere lo stesso Vitali quando nei prossimi giorni sarà sentito nell’interrogatorio di convalida in carcere.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti